Guatemala: cinque giorni nella jungla

Non ho mai camminato tanto!

Flores-El Mirador - Guatemala - Luglio 2005

Giorno 1:

Il minibus che ci deve portare al punto di partenza passa a prendermi verso le sei di mattina dopo appena un'ora di ritardo. Siamo nove persone, un belga, un americano, due olandesi e quattro danesi. Dopo tre ore di strada rigorosamente sterrata arriviamo al punto di partenza, dove le guide stanno già caricando i muli che porteranno il nostro cibo e la nostra acqua per i prossimi cinque giorni. fatta una breve colazione ci incamminiamo lungo il sentiero per fare i primi 26 Km di strada. Il clima è torrido ed estremamente umido: sono già circa le dieci e decisamente non è il momento migliore per mettersi in marcia. Dopo una decina di chilometri i primi problemi si fanno sentire ed alcune persone decidono, a causa delle vesciche ai piedi, di rinunciare alle scarpe per mettere delle ciabattine. Dopo cinque ore di marcia arriviamo al campo; i muli che ci hanno preceduto sono già scarichi e la guida si appresta a montare le amache per la notte. Noi, stravolti, ci gettiamo nel fiume melmoso, ben felici di poterci dare una rinfrescata. Ceniamo e dopo poco ci apprestiamo ad andare a letto cercando di capire come montare le zanzariere sopra le amache. Oramai si è fatto buio, del resto sono le sette e mezza, e ce ne andiamo a dormire... consci che il giorno dopo ci aspettano 38 Km di strada.

Giorno 2

Ci svegliamo con le prime luci dell'alba (5 e mezza circa), facciamo colazione e fra una cosa e l'alta riusciamo a partire verso le sette e quaranta. L'inizio del percorso fila liscio, il sentiero è un po' più stretto e la foresta un po' più fitta, ma non fa troppo caldo almeno per ora. Più avanti nella giornata invece fa decisamente caldo e il percorso è faticosissimo. Impieghiamo sette ore a percorrere i 38 Km di strada e quando arriviamo quasi non ci reggiamo in piedi. Ci siamo fatti fuori un gallone d'acqua a testa (3.78 litri) andato tutto in sudore! Purtroppo non c'era alcun fiume ad aspettarci e per tre giorni di fila non abbiamo visto altra acqua se non quella per bere che ovviamente non poteva essere sprecata per lavarsi. Finito di controllare se avessimo delle zecche addosso e montate le amache ci buttiamo sdraiati su di esse passando un intero pomeriggio di puro riposo. La sera andiamo a letto come scende la notte. Ad un certo punto si alza il vento e qualcuno ci dice che sta per venire a piovere. Mi ero appena messo comodo a dormire e per la prima volta sentivo fresco... ed ecco che sento gridare che viene a piovere e vedo tutti correre a destra e a sinistra per mettere al riparo le proprie cose. Faccio lo stesso, ma quando vedo che il vento cala e ci sono le stelle... rimetto l'amaca al suo posto e mi rimetto a dormire.

Giorno 3

Oramai incuranti di ogni possibile concetto di pulizia, ci svegliamo la mattina alle 5:00 per vederci l'alba dall'alto di una rovina maya, ed ovviamente faremo lo stesso la sera per vederci il tramonto. Verso le nove partiamo per un breve giretto (12 Km) che ci porterà sulla cima della più alta piramide Maya esistente. Da li si può vedere a perdita d'occhio solo ed unicamente... jungla! In tutte le direzioni almeno 60 Km di jungla. Davvero impressionante. In realtà la zona archeologica è estremamente estesa, e tutte le strutture sono ancora interrate e coperte da alberi e vegetazione, ma ad ogni modo si capisce facilmente che quelle che sembrano colline in realtà sono templi maya. Torniamo al campo per il pranzo e dedichiamo il pomeriggio al riposo, vista la fatica che ci aspetta il giorno dopo. Per cena ci gustiamo il sapore di un frutto dolcissono che cresce qui e che potevamo facilmente cogliere da terra, nonché ci facciamo un te con una pianta medicinale chiamata "pimienta" usata comunemente fin dall'epoca dei maya.

Giorno 4

La via del ritorno: altri 38 Km. Questa volta partiamo molto presto, alle sette di mattina. La guida ci segue con i muli, mentre noi che ne andiamo per conto nostro ognuno al suo passo (tanto il sentiero è uno solo). Il caldo si fa sentire come sempre, ma siamo estremamente motivati ad arrivare il prima possibile sapendo che ci aspetta un rinfrescante bagno nel fiume. Ci mettiamo infatti molto di meno, e dopo tre giorni senza vedere acqua, quel bagno ci è sembrato un sogno. Ad ogni modo tutti desideravamo null'altro che una vera doccia, un vero letto ed un succo di frutta ghiacciato!!! Ci togliamo le zecche di dosso e ce ne andiamo a letto alla solita ora. La questione zecche non è poi così preoccupante: o sono talmente grandi che le vedi subito o sono piccole ma talmente rosse che sul nero della nostra pelle le vedi subito egualmente. La camminata questa volta è stata molto più apprezzata: potendo girare da soli (siamo arrivati al campo quasi due ore prima della guida) e senza tutti i rumori e gli schiamazzi del grosso del gruppo si è potuto apprezzare molto di più la foresta e gli animali.

Giorno 5

Oramai consapevoli di trovarci di fronte all'ultimo sforzo, percorriamo tutto sommato allegri gli ultimi 26 Km, di nuovo ognuno per i fatti suoi nella jungla. All'arrivo non troviamo il pulmino ad aspettarci; arriverà con tre ore di ritardo, allungando la nostra attesa per una sana doccia, ma tutto sommato alla fine arriviamo in hotel... e la fatica è finita.

La cittadina vicino Copán

Ricordo ancora quella cittadina... piccola ma con diversi turisti li di passaggio provenienti come me dal Guatemala.

Antigua... retaggio coloniale

La cittadina di Antigua è un antico borgo coloniale nel quale sono ancora molto ben preservati gli edifici risalenti alla dominazione spagnola.

Antigua - la piazza principale

La piazza principale, centro di vita del paese, ti proietta indietro di alcune centinaia di anni... sembra di vivere nel passato.

Chiese coloniali

L'architettura delle chiese trovo che abbia un fascino speciale. La facciata è la parte più imponente, ed è particolarmente caratteristica di quel periodo storico.

La targa di una bicicletta

Fui molto stupito quando vidi una bicicletta con la targa... immagino sia solo per bellezza :-)

Chiese antiche

Accanto ad edifici moderni ci sono molti edifici più antichi che sorprendentemente hanno lo stesso identico stile architettonico.

Passeggiando per le vie

Passeggiando per le vie, su di una strada di ciotoli, il passato coloniale ti si mostra nel suo antico spendore.

Arredamento interno

Alcune abitazioni coloniali sono state restaurate e trasformate in musei. All'interno è possibile vedere l'arredamento originale e farsi un'idea dello stile di vita del tempo.

Per le strade di un villaggio

Un piccolo villaggio di pescatori

Tikal

Appena entrati nel sito archeologico più affascinante del paese l'emozione si fa sentire.

Sentieri nella jungla

Tra una piramide e l'altra spesso i sentieri sono immersi nella fitta vegetazione tropiacale

Vista da una piramide

Dall'alto di una piramide, una delle poche su cui è concesso salire, la vista mostra come la foresta si sia impossessata di un luogo dove un tempo sorgeva una grande città

Un tucano

Nel sito di Tikal vidi per la prima volta questo bellissimo animale

Passeggiando per Tikal

Il sito è davvero grande e richiede come minimo un giorno intero per essere visitato

Le piramidi Maya

Alte, imponenti, ti senti davvero piccolo quando immagini i sacerdoti dei tempi passati che dall'alto della piramide compivano sacrifici umani.

Tikal, la piazza principale

Nella piazza principale della città si trova la piramide più imponente. E' estremamente ripida, per essere sicuri che i corpi senza vita di coloro che sono stati sacrificati potessero rotolare fino a terra e non fermarsi a metà strada.

Rovine di un'antica città

Camminando tra i vari luoghi ritrovi diverse strutture e non puoi fare a meno di immaginare lo svolgersi della vita quotidiana al tempo dei Maya.

Tikal

Ho passato un tempo infinito ad osservare questo luogo, quasi a sentire ancora le voci della folla che lo ha abitato.

La salita verso la cima

La salita verso la cima non è uno scherzo, vista l'altezza ed i ripidi gradini. La vista dalla cima ripaga però di ogni sforzo.

Tikal

Credo che questo sia uno dei più bei siti archeologici Maya tra tutti quelli che ho visitato.

Avifauna locale

La natura tropicale è spesso coloratissima

In amaca nella jungla

Cinque giorni nella jungla prevedono quattro pernottamenti. Dormivamo nelle amache coperte da zanzariere tra gli alberi e i versi degli animali... un'esperienza indimenticabile.

El Mirador

la più alta piramide Maya di tutto il Sud America si trova qui... molti kilometri in mezzo alla jungla. Cinque giorni di duro cammino, per molte ore al giorno. Ricordo di aver calcolato 125 km fatti complessivamente a piedi!

Piante parassite

Qui ai tropici alcune piante utilizzano gli alberi come scala verso l'alto, mentre le loro radici verso il basso cercano nutrimento. Il risultato è quanto potete vedere in questa foto.

Un tramonto... problematico

Non potevamo certo farci sfuggire la vista del tramonto dalla piramide maya più alta. In religioso silenzio rimanemmo tutti seduti ad ammirare il sole fino all'ultimo suo raggio. Dopo qualche minuto ci rendemmo conto di quanto il buio fosse più intenso del previsto e faticammo un pochino a ritrovare la strada per il nostro accampamento... ma alla fine tutto andò bene.

L'attraversamento del fiume

Il passaggio del confine con il Messico fu alquanto avventuroso... timbro di uscita dal Guatemala, escursione in barca per non so più quante centinaia di metri, sbarco e ricerca del posto di frontiera.

il calcio all'epoca dei Maya

Il campo da calcio era un lungo rettangolo con la porta simile ad un canestro, a lato del campo. la squadra vincitrice aveva poi l'onore di poter essere sacrificata agli dei.

Bassorilievi

Alcuni di questi bassorilievi sono tanto ben scolpiti e conservati che è un piacere osservare tutti i vari dettagli della scultura.