Thailandia: nella terra del sorriso!

L'incredibile zaino di una ragazza coreana!

Thailandia - agosto 2000

Camminavamo oramai da due o tre ore; l'umidità  della jungla rendeva difficile percorrere il sentiero in salita, ma bene o male ci stavamo riuscendo quasi tutti. Eravamo sudati ed un po' stanchi, ma uno di noi, un ragazzo coreano, stava facendo particolarmente fatica e si muoveva in un bagno di sudore inimmaginabile. La sua amica coreana, incontrata durante il viaggio, lo aveva convinto ad unire i loro zaini e portarne uno solo durante il trekking. Ovviamente l'unico zaino sarebbe stato portato dal ragazzo!
Arrivati in serata presso il luogo dove avremmo passato la notte, ci accingiamo a smontare gli zaini; in realtà  eravamo tutti ansiosi di vedere come mai lo zaino del nostro compagno coreano era così pesante. Egli stesso era curioso, visto che nemmeno lui sapeva esattamente cosa stava trasportando sulla schiena. La sorpresa fu vedere la ragazza coreana estrarre dallo zaino un sacco pieno di creme di bellezza, strumenti per il trucco e... un arriciaciglia!

Piccoli fiumi

Nella stagione delle piogge ogni piccolo rigagnolo diventa un piccolo fiume che deve essere guadato per raggiungere la nostra destinazione.

Passaggi da brivido

Alcuni passaggi erano davvero passaggi da brivido. Qui attraversavamo un torrente passandoci sopra a diversi metri di altezza. Il nostro ponte era il tronco di un albero caduto in precedenza.


Il racconto di una guida locale riguardo alle "donne giraffa"!

Thailandia - agosto 2000

Mai nome più brutto poteva essere scelto per una persona: "donna giraffa". Ad ogni modo mi recai a visitare il viallaggio dopo esseremi trovato una guida che mi portasse. Partimmo in jeep la mattina presto per arrivare a destinazione dopo un'oretta circa. Per entrare nel villaggio devo pagare un biglietto di ingresso; la guida mi dice con quel biglietto mi sono guadagnato il diritto di girare come credo e fare tutte le fotografie che desidero. Prima però devo ascoltare alcune cose che ha da dirmi a riguardo a ciò che sto per vedere. Rimango un po' stupito dal fatto che lui sembra conoscere personalmente le persone del luogo, e sono curioso di sentire cosa mi deve dire.
Lui comincia il racconto e mi parla dei collari di metallo fatti di molti anelli che vengono man mano aggiunti al collo, alle ginocchia ad alle braccia durante la crescita. Scosta un poco uno di questi anelli e posso vedere sulla pelle della ragazza i lividi con la quale perennemente lei convive. Non è obbligata a portarli, ma, come spesso nella vita delle persone più deboli, la decisione spesso dipende da fattori estranei e la scelta non è una vera scelta. Il biglietto che ho pagato permetterà di sostentare l'ambulatorio medico del villaggio, nonchè la scuola elementare. Mi racconta anche che con quei soldi si finanziano non so quali attività nella vicina Birmania, da dove loro provengono. Il turismo è un indubbio vantaggio per loro, ma anche per l'amministrazione locale che si becca una percentuale degli introiti. Ma per fare arrivare i turisti è necessario avere gli anelli al collo e vivere in un villaggio trasformato in una specie di zoo. L'amministrazione locale paga una certa somma di denaro per ogni donna che mette gli anelli, altrimenti niente, ed ecco che le persone sono incentivate a subire questa forma di tortura. Se però decidessero di non indossare gli anelli, non avrebbero sovvenzioni, non arriverebbero turisti e finirebbero tutti nei campi profughi vicini dove le condizioni di vita mi si dice essere pessime. Anche gli introiti che arrivano dalla vendita di piccoli oggetti d'artigianato verrebbero a mancare. Giro per il villaggio e scambio qualche parola; conoscono l'inglese, e mi dicono di averlo studiato nella scuola del villaggio, accreditando il racconto della mia guida. Parlando con altri viaggiatori, ho sentito persone affermare che non si dovrebbe andare a visitare questi villaggi, ma io non ne sono così sicuro; forse al contrario è davvero una strada che li porterà in futuro ad ottenere una qualità di vita significativamente migliore.

Mae Hong Song

Questa remota cittadina è un buon punto di partenza per visitare i villaggi delle donne dal collo lungo.

Al telaio

Un'attività molto diffusa tra le donne è il lavoro al telaio per realizzare quei tessuti spesso poi comprati dai turisti.

La giovane ragazza

Ricordo molto bene che mi disse di non volere più aggiungere anelli al suo collo... era molto disponibile nel farsi fotografare, ma solo perchè l'economia del villaggio oramai si basava molto sul turismo.

Il villaggio museo

Il turismo ha generato una situazione alquanto strana... per entrare nel villaggio si paga un biglietto d'ingresso... la vista delle donne con gli anelli di ottone al collo costa un po' di denaro. La vita di queste persone è diventata un'attrazione turistica.


Il cesto

Questo signore stava intrecciando steli di vimini per fare un cesto che poi avrebbe utilizzato per la sua attività lavorativa.

Bambini

Questi bambini stavano giocando allegri... quando mi videro si fermarono un attimo incuriositi dalla mia presenza... poi cominciarono a salutarmi divertiti.

La vecchina

Passammo tre giorni in cammino tra i vari villaggi che sorgevano nella jungla intorno a Chang Mai.. Questa signora ci accolse nella sua casa e ci diede il benvenuto.

La pipa

Era la prima volta che viaggiavo nel sud est asiatico, e mi stupii molto nel vedere una pipa fatta con un grosso tronco di bambù

L'arrivo al villaggio

Partiti da Tha Ton con un grosso pick-up, ci dirigemmo verso vari villaggi sperduti nelle foreste del nord della Thailandia. Ricordo ancora i numerosi colpi di fucile che si sentivano in lontananza. La guida ci spiegò che l'esercito stava dando la caccia a dei trafficanti di droga.

Mercato di confine

Al confine con la Birmania, come sempre del resto in ogni posto di confine, c'è un mercato con generi di ogni tipo.

Lezione di vita

Ricordo ancora quel momento come se fosse adesso. Entrammo nel villaggio e molti bambini arrivarono a salutarci. La nostra guida li accolse e si diresse verso il banco di una signora che vendeva frutta. Comprò un gran numero di banane e le regalò a quei bambini. Mi insegnò che è molto meglio portare dei doni, magari appena acquistati, piuttosto che regalare dei soldi e pian piano trasformare quelle persone in mendicanti.

La scuola

Questo villaggio mi rimase impresso in quanto la guida dovette chiedere il permesso al capo del villaggio per poter passare li la notte. Il permesso ci fu concesso e ci mettemmo con i nostri sacchi a pelo nella scuola del villaggio.

Lavarsi appena svegli

Avevamo passato la notte sotto un tetto di fortuna, sulla riva del fiume. Al mattino, svegliati dal canto del gallo, ci siamo lavati nel fiume in attesa dell'arrivo della barca che ci avrebbe portati alla destinazione finale del nostro viaggio.

Momento di preghiera

Siamo a Bangkok, nel Wat Pho, dove si trova un'enorme statua del Buddha sdraiato. Questa è una normale scena di religiosità quotidiana.

Il Pitone!

trenta chilogrammi per quattro metri di lunghezza... non avevo mai visto un pitone tanto grande e non potei fare a meno di prenderlo in braccio.

Cibo di strada

Una delle più famose specialit6agrave; di questa città è il cibo di strada. Lo trovi ovunque, e molta gente del luogo lo preferisce alla cucina casalinga.

Sukhothai

La statua di un Buddha a Sukhothai, un bellissimo sito archeologico nel centro della Thailandia

A sostegno della pagoda

Qui siamo all'interno del quartiere dove si trova il palazzo reale ed alcuni dei templi più importanti del paese.

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Un albero gigante

Qui nella foresta thailandese crescono alberi di dimensioni spropositate! Fa assolutamente impressione stare accanto a tronchi d'albero tanto grandi... ti senti davvero piccolo! Al tempo stesso ti senti piccolo e quasi impotente di fronte alle tantissime sanguisughe che popolavano la foresta e che si arrampicavano con vigore sulle tue gambe.

Il serpente

Eravamo nel ristorante del parco naturale... un centinaio di persone che mangiavano ai tavoli e la nostra guida che ci chiama... "guardate cosa c'è qui!"

La grande pagoda dorata

Ogni edificio, ogni oggetto, ogni decorazione attirava la mia attenzione.

Il mercato galleggiante

Poco distante dal Bankok c'è il mercato di Damnoen Saduak dove le merci viaggiano in barca ed in barca i clienti le comprano.

Colazione

Oltre a chi vendeva frutta e verdura, c'era anche chi si occupava del cibo cucinando pasti e colazioni.

Il cobra cinese

Siamo a Bangkook, nel centro antiveleni più importante di tutto il sud-est asiatico. Durante lo spettacolino con i serpenti, la guida mi disse di venire a fare foto mettendomi accanto a lui... a due metri dal serpente... senza alcun tipo di protezione tra noi. Persi un battito del cuore quando il cobra si girò verso di me per osservarmi... È uno dei serpenti più velenosi al mondo... con il suo veleno ti uccide in quindici minuti.

Il tempio

I Templi moderni thailandesi hanno più o meno sempre questo stile

Il dragone a guardia del tempio

Spesso sulle gradinate che portano all'ingresso del tempio è raffigurata l'immagine di un dragone.

Costumi locali

Dilatarsi i lobi delle orecchie, anche fino a fargli raggiungere dimensioni esagerate, è tipico delle usanze di alcune minoranze etniche del luogo.

La donna dalle lunghe orecchie

Questa signora era abituata, per via delle sue orecchie, a farsi fotografare dai turisti. A volte però i turisti si dimenticano di avere davanti una persona e non un'attrazione turistica.