Diario di viaggio: Cina - gennaio 2003


Attraversando la strada

Ciò che non ti aspetti può essere vero

Kaili - Guizhou - Sud Ovest della Cina - Gennaio 2003
Arrivato a destinazione dopo un lungo viaggio, scendo dall'autobus e mi dirigo verso l'hotel che ho scelto;
dopo pochi minuti di cammino lo vedo sul lato opposto della strada, controllo che non passino macchine e mi reco verso l'entrata.
Ad un certo punto sento una voce all'altoparlante.
- Il solito venditore - penso tra me e me.
La voce continua ma ha il tono arrabbiato; mi giro e vedo una tipa con un altoparlante in mano che indica nella mia direzione.
- Figurati se indica me - e tiro avanti.
La voce continua, mi giro e vedo la tipa che indica proprio me!
- Cosa cavolo vorrà mai? -
Ebbene, nella Cina dove regna il caos ed ognuno fa quello che gli pare, io mi sono beccato un cazziatone per non aver attraversato sulle strisce!

Tra le bancarelle del mercato

Lanzhou - Vi piace il pollo con mandorle? Nei mercati della città non è difficile vedere qualcuno che prepara i tocchetti pollo.


Cina: Sull'autobus da e verso Zhongdian

Quando sai quando parti ma non quando arrivi

Siamo a Zhongdian, Yunnan - Sud Ovest della Cina, nel gennaio 2003. Dovete sapere che in queste regioni montane la differenza di temperatura tra giorno e notte non è trascurabile: se di giorno raggiungiamo i 20 gradi di notte credo tocchiamo i meno 5-10. Ovviamente il passaggio non avviene gradualmente: come va via il sole dopo cinque minuti si congela.

Conscio di questo fatto, mi metto 5 paia di calze, tre paia di pantaloni, 6-7 strati di maglie e magliette, due cappelli ed i guanti e mi sento pronto per recarmi alla stazione degli autobus in cerca di quello che mi porterà a più di tremila metri di altezza. Sulla guida leggo che il posto dove devo andare dista 198 Km da dove mi trovo: con un pò di fortuna, se parto con l'autobus delle 10:30 arriverò tra le 5 e le 6 di pomeriggio.
Mi dirigo verso l'autobus e pieno di buona volontà mi siedo al mio posto. Per il momento sono solo, ma presto i posti si riempiranno di gente e mercanzie.
Verso mezzogiorno comincia a fare un caldo insopportabile, mi levo qualche strato, sapendo comunque che dopo ne avrò di nuovo bisogno. I primi cento Km filano lisci (tutta autostrada), un'ora e mezza (BENE! arrivo anche prima) i successivi 50 km sono di strada buona: un'ora e mezza (BENE! arrivo addirittura ad un'ora in cui fa ancora caldo) Comincia ora un tratto di strada sconnessa ... ancora più sconnessa ... sterrato ... dov'è la strada? ... perchè è pieno di polli? Due colpi di clacson fanno spostare i polli, l'avvicinarsi dell'autobus fa spostare il maiale. La media oraria drammaticamente scende ed i bordi della strada (se cosi' possono essere chiamati) si fanno terribilmente prossimi al burrone che da sul fiume.


L'autobus si inclina a seguito di alcuni dossi ( in questo modo dal finestrino vedo molto bene il fiume ), ma riesce comunque a fare spazio al camion che arriva dalla direzione opposta. Passano le ore e non sono più in grado di quantificare quanti Km sono stati fatti, ne tanto meno prevedere quando arriveremo (non ci avrei nemmeno provato se avessi saputo che dovevamo ancora superare le montagne visibili all'orizzonte). Ci fermiamo per il pranzo (tardissimo) in un posto polverosissimo dove la gente mi guarda incuriosita. Ogni tanto un autobus passa e solleva una piccola nuvola di polvere ( solo due o tre metri di altezza ma molto densa.)
Il viaggio riprende, tra galline carretti e altri mezzi che fanno lo stesso percorso; passiamo decine di villaggi e le immagini che mi si presentano davanti sono molto interessanti. Dopo molte ore ricomincia il tratto asfaltato (sono oramai le sette di sera e comincia a fare freddo... intendo dire che sento freddo e che mi sono messo addosso tutti gli strati di vestiti che possiedo)
Cala il sole dietro le montagne e il sottile strato di umidità della strada diventa uno spesso strato di ghiaccio (non mi preoccupo... a che serve?). Quando vedo un camion con rimorchio intraversato sulla strada mi preoccupo (ma a che serve?). Fortunatamente stiamo bloccati soltanto un'ora e possiamo presto ripartire per arrivare a destinazione verso le nove.
Con un taxi arrivo in albergo dove mi prendo una singola (con bagno nel cortile) e mi metto nel letto con una coperta elettrica sotto ed una sopra (Che bel calduccio!!!!).
Il posto sicuramente valeva sia il viaggio di andata che quello del ritorno.
In quello del ritorno (senza inconvenienti ma con durata di poco maggiore) l'autista prende una strada diversa, praticamente allungando lo strato di sterrato. Sono seduto il fondo all'autobus con lo zaino tra le gambe per evitare di metterlo sul tetto (due volte l'autista mi ha indicato il tetto e lo zaino ma io l'ho praticamente ignorato). La mia più impegnativa attività durante il tragitto è quella di mantenere il sedere attaccato al sedile, ogni tanto mi distraggo e prendo delle culate incredibili, oppure rischio di finire addosso al poveraccio che mi sta davanti. Il sole rende caldo tutto ciò che tocca, ma l'aria fortunatamente è fresca... peccato stia fuori dall'autobus. Sarebbe bello poter aprire i finestrini per più di dieci minuti di fila, ma nuvoloni di polvere vengono sollevati ad altezze vertiginose (visibili ad almeno dieci Km di distanza). Ci facciamo sotto ad un camion; viaggiare nella nebbia sarebbe più sicuro, avremmo almeno tre o quattro metri di visibilità. Il deficiente che fuma davanti a me mi costringe ad aprire il finestrino. Mi piaceremme vedere la strada, ma è completamente coperta dalla polvere da noi sollevata. Vedo il mio zaino diventare bianco e vedo impolverarsi ogni cosa (richiudo il finestrino) E' curioso vedere che tutto intorno all'autobus ha uno strato di polvere bianca sopra.
Ad ogni modo tutto ciò finisce ed arrivo a destinazione: mi ci vogliono due ore per potermi togliere tutta la polvere di dosso... Però bello il posto che ho visto!!!

Antichi portoni

Zongdian - Yunnan - Il segno del tempo è visibile in moltissimi oggetti di uso quotidiano, quale, per esempio, la maniglia per aprire una porta.

Edifici religiosi

Zongdian - Yunnan - Gli Stupa, sparsi un po' ovunque, attirano centinaia di pellegrini che, con una devozione sorprendente, svolgono i loro gesti rituali.


Cina: Un biglietto per shilin

A volte le cose più semplici possono tramutarsi in una vera odissea

Kunming - Yunnan - Sud Ovest della Cina - Gennaio 2003.
Comprare un biglietto del treno o dell'autobus sembra essere cosa facile, e generalmente lo è. Di solito ci si presenta alla biglietteria con grande determinazione e con il nome del posto dove vuoi andare scritto in ideogrammi; dici il nome mostrando contemporaneamente la scritta, rispondi ad un paio di domande (quanti biglietti? Oggi? Domani? ecc.) e riesci ad ottenere il biglietto.
Di venerdì 17 le cose possono diventare un pò più complicate... quasi surreali.
Arrivo a Kunming in mattinata e, trovato l'hotel, cerco di prendere un biglietto del treno per SHI-LIN (foresta di pietra). E' mattina presto, sono le 8:15 e di sicuro non ci sarà ancora nessuno; infatti ognuno dei 15 sportelli aperti aveva una coda di 30-40 persone. Se generalmente da noi per fare un biglietto ci vogliono 30 secondi, in Cina ogni cinese impiega circa 8 minuti. Convinto di avere un treno alle 8:30 faccio lo scorretto e passo davanti a tutti guadagnando la terza posizione (incredibilmente nessuno si lamenta)
Dopo pochi minuti è il mio turno, guardo l'impiegata e dico « Shi-lin » (mostrandole gli ideogrammi). Capisce al volo (evidentemente lo dico bene) e mi chiede se voglio un solo biglietto.
« Uno » le rispondo mostrando l'indice.
« 9:58 » mi dice lei
« OK » rispondo
« 12:50 --> Shilin » E' un treno lento, pazienza.
« OK » rispondo
A questo punto entra in crisi, ride, non sa come dirmi qualcosa... va via!! Dopo pochi secondi arriva un'altra impiegata


« Where-do-you-go? » (dove vai?)
« Shi-lin » rispondo
« Only slow train »
« OK » rispondo
« 7:00, 7:30 » mi dice intendendo gli orari di partenza
Le faccio notare, divertito e spazientito, che sono le 8:30
Capisce e mi dice: « 9:58 » br />« OK » rispondo
« only slow train » (solo treni lenti)
« OK! »
...pausa (appare imbarazzata). A questo punto mi dice: « How many tikets? » (quanti biglietti)
« UNO! »
« Where do you go? »
« SHI - LIN !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! »
« 9:58 only slow train! »
« OK !!!!!!!!!! » E magicamente ottengo un biglietto.
Analizzando la situazione con più calma, mi rendo però conto che starei poco tempo a visitare il posto, e decido di fare un giro diverso per poi cercare di ottenere il biglietto che voglio per il giorno dopo (il problema era che il treno veloce era già partito) Nel pomeriggio mi reco alla stazione degli autobus a lunga percorrenza e di fronte allo sportello dico: « Shi-lin »
« NO BUS » mi sento rispondere
Caspita, penso tra me e me, dimmi qualcosa di più, dammi un indizio per capire cosa fare
« dove posso andare? » chiedo indicando verso l'esterno della stazione
« NO BUS » impietosa risponde
Mi reco quindi all'ufficio informazioni (rilasciate rigoropsamente in cinese) e dico:
« SHI-LIN »
« NO BUS » risponde, ma questa volta mi indica un punto vago all'esterno e poi, su di un pezzo di carta, mi fa uno schizzo incomprensibile.
Esco dalla stazione e con un pò di fatica trovo una seconda stazione di autobus. Riconosco gli ideogrammi SHI-LIN allo sportello numero 4 ma non c'è nessuno dietro; mi reco quindi al numero 5 e dico:
« SHI-LIN »
« NO BUS »
Ma porca vacca, non è possibile.
Riprovo allo sportello numero tre (non si sa mai):
« SHI-LIN »
« YES »
Incredibile!!, penso tra me e me « domani! » le dico in cinese (una parola rilevatasi utilissima) intendendo ovviamente che voglio partire domani.
« OK » mi risponde, ma poi mi guarda inespressiva.
Preso un attimo in contropiede da questa situazione di stallo le chiedo quanto costa il biglietto.
« 30 yuan » mi risponde.
« OK » le dico sperando che mi faccia questo biglietto, ma nulla accade.
Le chiedo allora a che ora parte.
« 8:00 » mi risponde.
« OK » le dico speranzoso, ma a questo punto capisce e mi fa capire che l'impiegata che fa quel biglietto ci sarà solo domani. La sfortuna si accanisce; io però sono deciso a fare il biglietto oggi e mi reco quindi alla stazione dei treni!!
Adesso gli sportelli aperti sono solo 5 o 6 , ma la lunghezza della coda è rimasta invariata.
Controllo le varie file e trovo una fila con solo 4 o 5 persone (è il mio giorno fortunato!).
Attendo un pò in coda quando noto che tutte le persone che ho davanti hanno già il biglietto, che un grosso cartella spiega (anche in inglese) come farsi rimborsare un biglietto non utilizzato e che l'impiegata è l'unica a non avere un computer davanti. Mi rendo quindi conto che sono nella fila del rimborso biglietti e mi precipito a cambiare sportello.
Dopo circa 20-30 minuti di attesa la fila (già molto lenta) sembra ferma...
Sono ormai 15 minuti che la stessa persona è davanti allo sportello...
Mi sporgo un pò per cercare di capire e con grande sconcerto noto che al posto dell'impiegata c'è una tendina tirata!!! Lo sportello è chiuso!!!
Scopro, osservando bene i cartelli (tutti in cinese) che ogni sportello ha degli orari, e non importa se ci sono trenta persone in coda, che del resto ci sono sempre: arrivata l'ora lo sportello chiude!!!
Decido di rimanere comunque in coda; i trenta minuti che ancora mancano alla riapertura vengono di fatto compensati dalla lentezza delle altre code e dal fatto che alcuni rinunciano e se ne vanno.
Comincia a fare caldo e la stanchezza si fa sentire, ma voglio il mio biglietto e l'ora della riapertura si avvicina. Intanto la fila si è accorciata e non sono molto distante dallo sportello (8 persone, un pò più di mezz'ora nel migliore dei casi) Quando mancano cinque minuti la vera odissea comincia: un gruppo di persone decide di passare davanti a tutti e si allinea alla destra della fila ufficiale; qualcuno si accosta sulla sinistra. La tensione sale e la gente comincia ad ammassarsi: mancano due minuti...
La tendina si scosta e l'impiegata comincia a fare biglietti. La gente accorre e la fila a destra si allunga; tutti si accalcano, spingono, passano davanti e nessuno protesta. I ranghi si serrano e siamo ormai pigiati come sardine. La fila di destra sembra avere la meglio, mentre qualcuno da sinistra riesce a scavalcare la transenna ed entrare nella fila ufficiale.
Chi ha fatto il biglietto non sa come andarsene e spinge; qualcuno si arrampica sulla ringhiera e riesce ad uscire appoggiandosi sulle spalle degli altri mentre altri fanno lo stesso nella direzione opposta. A parte me uno solo protesta ma nessuno ci da minimamente retta.
La tensione sale ...
La calca aumenta ...
La mia fila non procede.
Arriva la polizia!
Ogni poliziotto si prende uno sportello e caccia via tutti coloro che non sono nella fila ufficiale.
Al mio sportello non ci sono poliziotti!
L'odissea continua senza sosta e se l'ordine viene ristabilito agli sportelli vicini il mio è ancora dominato dal caos. Il poliziotto più vicino si gira verso di noi guardando severo quello che accade; se il caos diventasse rissa subito interverrebbe, ma per ora niente.
Protesto, cerco di richiamare la sua attenzione indicando il casino alla mia destra. Per un attimo (un lunghissimo attimo) i nostri sguardi si incrociano. Dicono che l'occhio sia lo specchio dell'anima e che dallo sguardo si può capire il carattere di una persona: capisco che da lui non posso sperare nel benché; minimo aiuto.
Uno della fila di destra sta risalendo la mia fila; spinge, sposta la gente, mi spinge... gli rispondo con una culata e gli tiro un pestone, poi gli chiedo scusa... in fondo sono cose che capitano. Mi guarda, non mi da retta più di tanto e se ne va via.
Intanto il mio turno si avvicina... sono quasi allo sportello... testa a testa con uno alla mia destra... l'impiegata mi da ragione e mi da la precedenza. Mi lancio quindi nella richiesta del biglietto « SHI-LIN ! »
Mi guarda e mi dice: » DA-LI? »
« NOOOOO!! SHI-LIN » tuono in un momento d'ira.
Capisce e mi chiede quanti biglietti.
« uno » rispondo mostrando l'indice (e non il medio come il mio stato d'animo vorrebbe)
A questo punto sono ad un passo dalla vittoria; deve solo dirmi quanto costa e darmi il biglietto. Scambia due parole con una collega, poi si gira verso di me: è il momento della verità. « Window number three (sportello numero tre) » ed indica alla sua sinistra.
Mi si ghiaccia il sangue nelle vene.
Sollevo lentamente lo sguardo e le mie più intense paure si avverano: il numero 5 è scritto grande davanti a me.
SONO DA DUE ORE ALLO SPORTELLO SBAGLIATO.
« Number three » ripete decisa girando il coltello nella piaga
Giro lo sguardo alla mia destra e vedo lo sportello numero 4 con una fila di 30-40 persone.
Un misto di rabbia, delusione e disperazione si fanno strada.
Giro ancora lo sguardo e vedo lo sportello numero tre...
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QUELLO DEL RIMBORSO BIGLIETTI... dove stavo prima e SENZA CODA!!!
15 minuti dopo sono al ristorante con il mio biglietto in tasca.

Racconti dal mondo

Un viaggio interminabile. Maledetti autobus!!!

Da Guiyang a Chengdu - Sichuan - Sud Ovest della Cina - Dicenbre 2002

Ieri arrivo in mattinata Guiyang e mi dicono ( tutto a gesti ) che un autobus partirà alle dieci di mattina per arrivare dopo sette ore qui dove sono io: ne ha impiegate 15
Partito con un quarto d'ora di ritardo ha cominciato il suo percorso passando dai paesini più incredibili. Gli ammortizzatori lo facevano saltellare come una cavalletta al minimo minidosso; dopo il decimo megadosso ho visto l'autista sobbalzare trenta centimetri sopra il suo sedile (e dal colpo che tutti abbiamo ricevuto credo che abbia sobbalzato anche l'autobus).
Siamo passati attraverso duecento kilometri di cantieri con strade sconnesse, mancanti o comunque sporche di terra. Ho potuto osservare infinite distese di colline terrazzate dove coltivano il riso. Sfortunatamente il cielo completamente coperto e la velocità dell'autobus in molti dei punti panoramici non mi ha permesso di fare molte foto.
Continuando il racconto arriviamo ad un posto di blocco in cui la polizia ferma tutti e prende i documenti degli autisti di tutti i camion ed autobus che passano. Dopo un ora capisco come mai continuo a vedere gente che vaga con in mano ceppi di legno, catene e pale: la polizia sta facendo la multa a tutti quelli che ne sono sprovvisti, e si è posizionata di fronte ad un negozio che vende tale mercanzia.


Comprati anche noi catene, ceppi e pala, continuiamo per una stradina di montagna tutta curve che attraversa villaggi molto caratteristci e paesi schifosissimi (nati insieme ai cantieri). Il tipo seduto dietro di me sta vomitando anche l'anima, l'autista gli chiede qualcosa e poi accelera.
La strada è un pò umida, stretta, con protezione assente e burrone incombente: il tipo conosce la strada, e dopo un paio di volte che gli dico di rallentare, smetto in quanto non so se davvero lui rallenti o semplicemente si distragga. In fondo confido che si sia accorto pure lui che le curve sono tutte paraboliche con pendenza verso L'ESTERNO della curva (in tali punti effettivamente lui rallenta).
Con la strada a tratti disconnessa il viaggio prosegue a velocità variabile; i due autisti si danno il cambio ed il passeggero dietro di me continua a vomitare. Alcune strettoie causano file con conseguenti manovre complicate per permettere a tutti di passare (del resto "tutti" sono grossi autobus ed autoarticolati carichi o scarichi di materiale per i cantieri). br />Il tempo passa e nei brevi tratti di pianura si cerca di recuperare tempo; gli autisti sono buddisti ed il fatto che credano nella reincarnazione non mi tranquillizza.
Sono comunque bravi ad evitare l'incidente con un carretto a motore che invece di spostarsi sulla destra ha pensato bene di spostarsi esattamente verso di noi: cerca lo scontro frontale, ma noi, sebbene più grossi, siamo anche più agili e lo schiviamo con un'abile manovra che ci ha fatto sfrecciare sul ciglio della strada.
Sono ormai 150 Km che abbiamo passato l'ultimo incrocio; credo che ne manchino altrettanti per il prossimo.
Ad un certo punto qualcosa accade: un'altra fila!! Questa però sembra diversa, i motori sono spenti e gli autisti sconsolati. Dopo venti minuti sorpassiamo la coda e ci portiamo un 500m più avanti. Il fatto che nessuna macchina arrivi nella direzione opposta scatena i miei più infausti timori: in una curca un camion CON RIMORCHIO!!!! si è intraversato minacciando di cadere su di un gruppo di case. Un piccolo assembramento di persone discute sul da farsi, mente io mi chiedo se mai arriveranno dei soccorsi. La situazione viene risolta piantando un grosso chiodo nell'asfato (a martellate) e, con un sistema a carrucola, assicurando il veicolo.
Sono passate un paio di ore ed ancora non è successo niente di significativo; ormai è buio e mi chiedo se i sedili dell'autobus sono reclinabili e se ci sono delle coperte (la risposta è no ad entrambe le domande).
Un tipo mi vuole vendere dei mandarini e io ne chiedo tre, chiedo il prezzo, non capisco niente ...
ci sono! 3 mandarini = 3 yuan
Prendo i frutti gli do 5 mi rende 2, dice qualcosa che non capisco, si riprende i 2 e va via facendo segno di aspettare.
Nel frattempo faccio il giocoliere di fronte ad un gruppo di bambini che non finiscono più di ridere. Rispolverando tutti i giochetti che ho già sperimentato in altri paesi, riesco a farli ridere in continuazione ed il gruppo cresce. Fanno un baccano incredibile, ma sono simpaticissimi.
Ora la strada è libera e possiamo ripartire; i giochi finiscono con il regalo dei mandarini (ormai rotti visto il numero di volte che mi sono caduti); i bimbi mi saluto in continuazione, anche quelli che incontro un centinaio di metri più avanti mentre tornano a casa.
Riprende il viaggio che non credevo potesse avere altre sorprese!!! Vista l'ora tarda gli autisti vogliono recuperare, ma la strada lo impedisce. Procediamo a passo di lumaca su di una strada di cemento ormai distrutta dalle intemperie e riparata in modo tale da farla diventare un percorso degno dei migliori fuoristrada. Ma sono le altre riparazioni che davvero mi preoccupano, quelle fatte bene, una quarantina di tratti di strada ognuno lungo una decina di metri. Per evitare che ci si vada sopra sono state opportunamente segnalate posizionando piccoli massi tutto intorno alla zona riparata. Vista la completa assenza di illuminazione, tali segnalazioni erano completamente invisibili a più di 20-30 metri di distanza e venivano schivate (senza rallentare in modo particolare) come se fossimo in uno slalom gigante.
Arriviamo infine in pianura (il tipo dietro di me ha definitivamente vomitato tutto il possibile e giace stremato sul sedile). Ormai entriamo in autostrada ed è quindi praticamente finita l'avventura.
Ovviamente non mi stupisco più quando i due autisti si danno il cambio in autostrada senza preoccuparsi di fermare prima l'autobus e parcheggiarlo.

Salviamo il Panda

ChengDu - Sichuan - Potreste passare ore ad osservare i panda giganti a giocare o poltrire in compagnia.

Tracce dal passato

Dazu - Sichuan - Il volto sereno di chi, prima di te, si è incamminato sulla strada dell'illuminazione ed ora, guardandosi indietro, ti aiuta a percorrere la stessa strada.

All'interno del sito buddista

Dazu - Sichuan - Molti siti archeologici buddisti sono disseminati di statue. In tali siti è sempre percepibile la religiosità molto intensa del luogo.

Antica religiosità

Dazu - Sichuan - Un buddha gigante in uno splendido sito di sculture antiche.


La visita a Lijiang e l'incontro con il dottor Ho!!!

Yunnan - Lijiang - Gennaio 2003

Ricordo molto bene l'arrivo all'hotel. Lessi sulla guida che dormire in un hotel situato in uno degli edifici storici del centro cittadino aveva un fascino speciale... ed indubbiamente così fu. Compilare la scheda per il check-in fu alquanto divertente in quanto non esisteva una versione in inglese ma solo una in cinese; inoltre il personale non parlava una sola parola di inglese. Con un piccolo dizionarietto, gesti e disegnini, e soprattutto tante risate, compilammo ogni parte del documento e fui quindi portato alla mia stanza. Dopo una piacevola passeggiata nel centro cittadino (patrimonio culturale dell'umanità) mi fermo ad una bancarella dove vendono delle frittelle. Sono buone... ne magio due... non avrei dovuto farlo! Torno in hotel per farmi una doccia prima di andare a letto, e scopro con rammarico che l'acqua calda non c'è in quanto sono già, passate le sei. Decido comunque di farmi la doccia sfidando l'acqua fredda. Sapevo che in montagna in inverno fa freddo... ma non avevo realizzato quanto questo freddo potesse essere intenso, ne tantomeno avevo realizzato che mancava il riscaldamento in camera. Me ne accorsi quando bussarono alla porta e mi consegnarono per la notte una borsa piena di acqua calda scaldata sul fuoco. Il calore della borsa finì presto... il freddo si fece avanti e mi bloccò la digestione. Quelle frittelle mangiate nel pomeriggio mi perseguitarono tutta la notte. Cominciai a stare male, mi venne la febbre alta e fui bloccato a letto per tre giorni.
Passata la febbre ripresi il viaggio affittando una bicicletta. Mi recai in un paesino vicino per immergermi nello spettacolare paesaggio dello Yunnan, quando di colpo sentii una voce in perfetto inglese che mi disse: "Hallo, mister". Di lì seguì una piacevole conversazione con un simpatico signore che mi illustrò le proprietà benefiche delle sue tisane miracolose. Era un erborista che curava le persone con miscele di erbe da cui ricavare saporite tisane. Mi feci convincere, scettico sulla possibilità, che una semplice tisana potesse darmi energie sufficienti per correre in bicicletta; del resto mi ero abbastanza trascinato sui pedali per arrivare fin li. Bevvi la tisana e... ancora non so cosa io abbia effettivamente bevuto, ma scalai una collina vicina con la bicicletta, addirittura mettendomela in spalla un paio di volte! Solo quando arrivai a casa e mi connessi ad internet scoprii che quel simpatico vecchietto era il dottor Ho, erborista di fama mondiale!

La pagoda

Dali - Yunnan - Dopo un viaggio in Cina ci si abitua a vedere le pagode, un caratteristico edificio di questa parte del mondo. Spesso agli estremi dei vari tetti sono posizionate delle campanelline che, suonando al soffiare del vento, scacciano gli spiriti maligni.

La pesca con i cormorani

Dali - Yunnan - La pesca con i cormorani: passai un paio d'ore insieme ad un pescatore mentre i cormorani andavano a pesca. Ogni volta che prendevano un pesce venivano poi ripresi dal pescatore ed il pesce veniva quindi recuperato dal collo del cormorano.

Lijiang

Yunnan - Questa cittadina perfettamente conservata dal tempo è un vero gioiello. Dormire in un hotel in un edificio storico è stata davvero un'esperienza memorabile.

Tra le vie della cittadina

Yunnan - Frittelle di ... non lo so. So solo che mi sono rimaste sullo stomaco e sono stato male tre giorni... ma forse è stato per la doccia fredda in piena digestione ;-)

La bicicletta

Yunnan - La cina è il paese delle biciclette; le trovi ovunque e ci giri ovunque.

Il dottor Ho

Yunnan - Il "Dr. Ho": provate a cercare in rete informazioni su questo semplice ometto; rimarrete stupefatti!

La vita scorre lenta...

Yunnan - Rimasero li a lungo... osservando il passare delle persone.


Proiettato in un altro mondo

Gansu - Xhiae - Gennaio 2003

Arrivare in questa cittadina è stato un viaggio lungo e faticoso, attraverso stradine impervie e decisamente pericolose. Non avevo mai davvero percepito la portata del pericolo delle remote strade cinesi, fino a quando non fui obbligato a stipulare una polizza assicurativa contro morte o infortuni gravi prima di poter comprare un biglietto dell'autobus! Detto questo la cittadina di Xhiae sembra veramente posizionata ai confini del tempo. La vecchia città nasce intorno ad un importante monastero buddista, mentre la nuova, molto più, in stile cinese e molto meno tibetana, cresce poco lontano. Il freddo dell'inverno si fa sentire e gli alberghetti economici annoverano tra gli optional l'acqua calda. Effettivamente non tutti ce l'hanno. Girare tra le viuzze ed i monasteri è uno spettacolo fantastico. Spesso ti capita di incontrare dei monaci che per migliorare il loro inglese vogliono scambiare con te due parole. Ho passato ore a guardare i pellegrini che a piedi, provenienti da molti kilometri di distanza, percorrevano il perimetro della città tutto disseminato di ruote della preghiera.

Monaco in preghiera

Xhiae - Gansu - Dicembre 2002 - C'è qualcosa di magico nell'osservare per ore, seduto su di una pietra, il continuo passaggio di monaci e pellegrini davanti alle ruote dalla preghiera.

Incenso

Ovunque in Cina è possibile sentire l'odore di milioni di bastoncini di incenso bruciati come gesto rituale. Se poi, come me, vi troverete in Cina durante il capodanno, capirete certamente che quei milioni di bastoncini non sono che una piccola parte di quello che viene effettiamente bruciato.

La porta

Xhiae - Gansu - Dicembre 2002 - Ovunque nel mondo i decori sulle porte rispecchiano la cultura della popolazione locale.

Spezie al mercato

Xhiae - Gansu - Come in molti paesi asiatici, le spezie sono la base della cucina tradizionale: ovunque e' possibile trovarne.

Cucina al vapore

Xhiae - Gansu - Moltissimi dei ristoranti che danno sulla strada sono soliti cucinare al vapore sul marciapiede sotto gli occhi di tutti.

Ruote della preghiera

Xhiae - Gansu - Ruote della preghiera. I fedeli passando accanto a tali ruote le fanno girare; è un po' come pronunciare la preghiera scritta su di esse.

Pellegrini in preghiera

Xhiae - Gansu - Pellegrini intenti a far girare le ruote della preghiera... una lunghissima fila di cilindri che circonda per un paio di kilometri l'intera cittadina.

Bancarelle al mercato

Xhiae - Gansu - Una delle innumerevoli bancarelle alimentari dove poter comprare peperoncino e spezie in genere.